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Processo “Bustaffa” a Mantova: Tonellotto e Merlin ottengono assoluzione per Dal Forno e Panisi, «il fatto non sussiste»

Marco Tonellotto e Angelo Merlin

Gli Avvocati Marco Tonellotto e Angelo Merlin, name partner dello studio legale Merlin & Tonellotto, hanno ottenuto un importante risultato nel processo “Bustaffa” presso il Tribunale di Mantova. Il Collegio presieduto dal dott. Enzo Rosina ha infatti assolto Massimo Dal Forno e Thomas Panisi, soci e amministratori della società di consulenza ambientale Eco2O S.r.l., ritenendo la non sussistenza dei fatti loro ascritti. La Procura della Repubblica aveva contestato al Dal Forno, già Presidente della Canottieri Mincio – realtà molto conosciuta nel mantovano -, e al socio Panisi, il concorso nei delitti di inquinamento e di traffico di influenze.

«La decisione è intervenuta dopo una lunga e combattuta istruttoria dibattimentale, nell’ambito della quale è stato possibile dimostrare la totale estraneità dei nostri assistiti rispetto ai gravi fatti contestati. Sotto il profilo ambientale, veniva loro addebitato di aver concorso con i vertici della Bustaffa S.p.A. nella gestione di rifiuti industriali e nell’inquinamento di un corso d’acqua, ma le ipotesi accusatorie non hanno retto al vaglio del dibattimento. Vi è quindi grande soddisfazione per l’esito, che è stato così netto da indurre le parti civili – Parco del Mincio e Comune di Bagnolo San Vito – a rinunciare alla loro costituzione per non esporsi al risarcimento dei danni», commenta l’avv. Marco Tonellotto, che si occupa di tematiche ambientali e di sicurezza sul lavoro. «D’altronde – osserva Tonellotto – il tema proprio del delitto di inquinamento è senza dubbio di notevole complessità, propria di tutta la materia ambientale. Pertanto, se un’imputazione non poggia su basi solide, finisce per non reggere in dibattimento».

Di analogo avviso l’avv. Angelo Merlin, docente di Diritto Penale dell’ambiente presso la scuola di Ateneo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che fa rilevare «come la vicenda processuale in questione rappresenti un caso di evidente spettacolarizzazione massmediatica del giudizio, nel quale senza una particolare attenzione per i presupposti richiesti dai reati in contestazione, gli imputati hanno subito un autentico linciaggio personale al momento del rinvio a giudizio».

L’istruttoria ha pure consentito di escludere alla radice il reato di traffico di influenze, restituendo una verità molto differente, secondo la quale Dal Forno e Panisi erano invece stimati e conosciuti professionisti ambientali, che sempre avevano operato sul piano della stretta legalità e in ragione della loro competenza tecnica.

L’assoluzione piena rende giustizia delle imputazioni, che sono state completamente respinte nel merito.

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