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Approvazione della Finanziaria e prima conferenza stampa del premier Meloni

Luigi Grillo

La Finanziaria del Governo di Centro Destra è stata una Finanziaria possibile, condizionata dal poco tempo che il Governo ha avuto a disposizione dopo il suo insediamento, condizionata dal nostro debito pubblico, dall’inflazione, e dalla decisione della BCE di sottoscrivere, per ora, solo il rinnovo del debito.

Una Finanziaria ne’ di destra ne’ di sinistra quindi, una Finanziaria ordinaria.

Una Finanziaria ordinaria in cui il reddito di cittadinanza non poteva essere lasciato com’era.

Discutere se la riduzione del cuneo fiscale poteva essere distribuita diversamente, o se quota 41 poteva essere 42 sono questioni politiche ma marginali.

L’aiuto alle bollette era obbligato e doveroso. Il Governo ha messo tutto quello che poteva metterci.

La politica può cambiare l’organizzazione della società, il suo modo di produrre la ricchezza, di distribuirla, e la certezza delle regole entro cui viene prodotta.

In questa Finanziaria non lo si è fatto ma si spera che nel prossimo futuro queste problematiche siano affrontate.

Il Governo Meloni potrebbe chiamarsi Meloni – Nordio perché sono due protagonisti autentici dell’attuale fase politica.

Nordio tiene la rotta verso una riforma essenziale per rifondare un Paese civile come il nostro dopo la deriva giustizialista del 1992 che ha permesso alla magistratura di porsi a giudice non solo della moralità dei politici, ma anche della politica, che è altra cosa, acquisendo di fatto un improprio potere, una investitura come leader della nostra società, investitura avvenuta purtroppo anche per il sostegno della maggioranza dei mass media.

Il premier Meloni nel corso di una lunga e dibattuta conferenza stampa è stata assai efficace e convincente, non solo nello stile ma anche nei contenuti.

Ha ribadito infatti:

l’intenzione di riformare la Costituzione nel senso di introdurre il semipresidenzialismo alla francese coinvolgendo le opposizioni,

di riformare la giustizia passando per la separazione delle carriere,

di credere in una Europa confederale che si unisca su poche ed essenziali necessità, quindi difesa comune, politica estera comune, infrastrutture, moneta e poco altro, rispettando la diversità e la storia dei singoli Stati,

di praticare una difesa delle frontiere dalla immigrazione illegale senza buttare a mare nessuno ma mettendo come priorità una politica in grado di fermare le migrazioni illegali in Africa realizzando una sorta di “piano Mattei”,

di difendere le fasce deboli ma non di chi rifiuta un lavoro perché “inadeguato”,

ha condannato il regime oscurantista degli ayatollah iraniani,

si è impegnata a togliere vincoli inutili alla attività delle imprese.

Ha ribadito la sua piena e convinta solidarietà all’Ucraina dopo la criminale invasione della Russia e il suo apprezzamento sul ruolo svolto dalla NATO.

Luigi Grillo

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