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Imposta di registro, Ashurst vince innanzi alla Corte di Giustizia Tributaria di Milano

Michele Milanese

Lo studio legale internazionale Ashurst ha assistito un investitore e consulente, tra i principali operatori internazionali nei settori delle infrastrutture e delle energie rinnovabili, conseguendo un’importante vittoria innanzi alla Corte di Giustizia Tributaria di I Grado di Milano. Il giudizio aveva ad oggetto il trattamento fiscale da applicare ad un atto costitutivo di diritti reali di superficie su terreni agricoli ai fini del calcolo dell’imposta di registro.

L’Agenzia delle Entrate, nell’ avviso di liquidazione, aveva sostenuto l’illegittimità dell’aliquota del 9% applicata dal notaio rogante, liquidando la maggiore imposta dovuta nella misura del 15%.

La causa ha un valore strategico in quanto è tra le prime di una serie di contenziosi attivati avverso avvisi di liquidazione arrivati in tutta Italia agli operatori del settore rinnovabile che, seguendo i precetti della Corte di Cassazione, abbiano versato l’imposta di registro in misura ordinaria pari al 9% anziché quella maggiorata in sede di costituzione dei diritti di superficie su terreni agricoli.

La pronuncia favorevole al contribuente trova il proprio fondamento nella posizione consolidatasi in seno alla giurisprudenza di legittimità (Corte di Cassazione, sentenze n. 3461 del 2021 e 16495 del 2003), secondo cui l’aliquota applicabile alla costituzione del diritto di servitù e del diritto di superficie su terreni agricoli è quella del 9%, integrando entrambi i casi fattispecie di atti costitutivi di diritti reali di godimento.

La Corte di Giustizia Tributaria, nella sentenza citata, ha chiarito come il termine “trasferimento” – contenuto nell’art. 1 della tariffa allegata al D.P.R. 131/86 – sia stato adoperato dal legislatore per indicare tutti quegli atti che prevedano il passaggio da un soggetto ad un altro della proprietà di beni immobili o della titolarità di diritti reali immobiliari di godimento, non potendo dunque essere riferito agli atti costitutivi di diritti reali di godimento, quale è il diritto di superficie. L’atto con cui viene costituito un diritto di superficie, infatti, non determina alcun trasferimento di diritti tra le parti, ma ha come effetto unicamente la separazione tra la proprietà del suolo e quella della costruzione soprastante già esistente o da costruire.

La sentenza in oggetto rappresenta un’importante conferma del differente trattamento fiscale, ai fini dell’imposta di registro, riservato agli atti costitutivi di diritti reali di godimento su terreni agricoli rispetto agli atti traslativi dei medesimi terreni.

Per Ashurst ha agito un teamcomposto dal partner Michele Milanese, dall’associate Federico Nobili e dal trainee Francesco Antico che hanno prestato assistenza in ogni aspetto del contenzioso.

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