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Tutela di ambiente e animali nella Carta costituzionale

Palazzo Montecitorio ha approvato oggi la proposta di modifica dell’articolo 9 della Costituzione, per la tutela dell’ambiente, degli animali, oltre che della responsabilità verso le generazioni future. Il sì definitivo alla legge è previsto per l’inizio del 2022 e trattandosi di un disegno di legge costituzionale sarà necessario un nuovo passaggio in entrambe le Camere.

Un altro passo avanti per l’inserimento della tutela dell’ambiente e degli animali tra i principi fondamentali della Repubblica. La Camera approva lo stesso testo varato dal Senato lo scorso 9 giugno. E lo fa quasi all’unanimità: 412 favorevoli, un solo contrario, 16 astenuti; sarà dunque possibile chiudere fin da metà gennaio l’esame della proposta di legge.

“La Repubblica tutela l’ambiente e l’ecosistema, protegge le biodiversità e gli animali, promuove lo sviluppo sostenibile, anche nell’interesse delle future generazioni”: questa è la frase da aggiungere all’articolo 9 della Carta costituzionale. Articolo che già sancisce la promozione dello sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione. Scattano poi i paletti verdi per l’economia: l’iniziativa privata a fini produttivi non può svolgersi in danno alla salute e all’ambiente, due nuovi limiti che si aggiungono a quelli vigenti, ovvero sicurezza, libertà e dignità umana.

Questa modifica costituzionale riserva alla legge la possibilità di coordinare e indirizzare l’attività economica, pubblica e privata, a fini ambientali e non più soltanto sociali. Inoltre, una riserva di legge è prevista anche per la salvaguardia degli animali, con un provvedimento normativo statale che disciplini forme e modi della tutela.

«Un fatto storico – ha commentato Carla Rocchi, presidente di Enpa (l’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali) – che dopo tanti anni di battaglie colma un vuoto percepito da tutti i cittadini come un vulnus».

Soddisfatta anche Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia, che da anni si batte sul fronte dei diritti degli animali, «Questo voto merita davvero di essere definito storico», ha detto durante il suo intervento in Aula. «Non siamo noi che decidiamo di tutelare la natura, è la natura che ci dice di fermarci. Con le modifiche agli articoli 9 e 41 finalmente ne prendiamo atto e facciamo della tutela dell’ambiente e degli animali un obiettivo della nostra Repubblica: questo ci aiuterà a cambiare davvero».

Il provvedimento torna quindi all’esame di Palazzo Madama, come previsto dall’iter “aggravato” ex articolo 138 secondo cui: le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.

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