La politica economica italiana alla prova del sentiero stretto
Questo perché con le nuove regole ogni mossa del Governo in carica dovrà prima essere vagliata e approvata dalla Commissione Europea.
Sempre a Bruxelles hanno fissato il percorso del rientro dal deficit e dal debito.
Occorre tener presente quattro date per capire quanto sia complicata la situazione dei nostri conti pubblici: il 15 febbraio, il 13 giugno, il 21 giugno e il 20 settembre.
- La Commisione Europea rendendo pubblici i dati delle previsioni economiche invernali conferma una contrazione della crescita per tutta l’Unione e anche per l’Italia. (Prospettiva confermata dal governatore Fabio Panetta al Forex di Genova)
- La seconda data è quella del 13 giugno, subito dopo le elezioni europee l’esecutivo europeo uscente renderà note le procedure per il deficit eccessivo e l’Italia sarà nell’elenco dei Paesi cosiddetti “cattivi” assieme alla Francia.
Per il nostro Paese questa ammonizione accompagnata da un debito altissimo (il secondo in Europa ) equivale a un campanello di allarme che ci obbliga a rinunce espansive sul piano della spesa pubblica.
- La terza data è quella del 21 giugno: la Commissione Europea dovrà presentare, in base al nuovo Patto di Stabilità, gli obiettivi di aggiustamento dei conti pubblici a medio termine. Così nel concreto verrà indicato come e quanto dovrà ridursi il deficit ma anche il debito per i successivi quattro anni.
- A quel punto l’Italia entro il 20 settembre dovrà formulare un piano pluriennale di spesa che sia in grado di garantire il rispetto in quattro anni (estendibili a 7) del deficit al di sotto del 3 per cento.
Con queste premesse appare logico affermare che nel prossimo futuro le scelte per la politica di bilancio l’Italia dovrà concordarle con Bruxelles.
E il Governo in carica dovrà collocare le sue scelte all’interno di questa cornice finanziaria.
L’autore è stato sottosegretario di Stato con delega al bilancio nei governi Ciampi e Berlusconi I e presidente della VIII Commissione nelle legislature XV e XVI