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Riflessioni Ultim'ora

Il caso Silicon Valley Bank e quella lezione che tardiamo a imparare

Ci sono tre fattori alla base del fallimento della Silicon Valley Bank.

a) L’impatto dell’aumento dei tassi di interesse decisi dalla Federal Reserve

b) L’inadeguata gestione bancaria lontana dalla sana e prudente condotta

c) Le difficoltà del settore tecnologico in specie delle start up in esso operanti

Un quadro di questo tipo non si rileva in Europa; men che meno in Italia.

Quindi, al di là di qualche scossa, se non saranno commessi gravi errori da parte dell’autorità americana nella gestione della crisi, sarà assai difficile subire un effetto domino come accadde nella vicenda della Lehman Brothers.

Soprattutto perché i più non ricordano che nel 2008, oltre la crisi della Lehman, negli USA fallirono 120 banche e 50 primarie compagnie di assicurazione.

Pochi hanno a mente un documento di Mediobanca che, fotografando l’insieme degli interventi organizzati dagli Stati fino a novembre 2011 per supportare la crisi innescata dal fallimento del sistema finanziario americano, certificò i miliardi di euro e di dollari che i singoli Stati furono costretti a sborsare:

USA                            2.330 miliardi di dollari

Regno Unito               1.148 miliardi di sterline

Germania                      418 miliardi di euro

Olanda                          143 miliardi di euro

Irlanda                           159 miliardi di euro

Belgio                            196 miliardi di euro

Italia                                4,1 miliardi di euro    (Monte dei Paschi di Siena)

Ha ragione il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, quando, riprendendo le dichiarazioni di Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia e di Fabio Panetta, Vice Presidente della BCE ha affermato: «Il problema è avere per tutto l’Occidente regole identiche e non norme diverse che favoriscono qualcuno ma non impediscono l’insorgere di difficoltà. È ora di chiedere che le regole sulle sponde dell’Atlantico siano applicate in maniera identica per ragioni di uguaglianza e nel presupposto di concorrenza, di competitività e di vigilanza. Da noi, si può davvero dire, che c’è un eccesso di regolamentazione, mentre le crisi vengono sempre da Oltremare».

Luigi Grillo, già sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri nei governi Amato, Ciampi e Berlusconi I

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