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Riforma fiscale, i dati di partenza

Vice Ministro Maurizio Leo

La proposta del Governo Meloni di riforma del sistema fiscale ha suscitato consenso nei partiti di maggioranza e aspre critiche dell’opposizione.

“È un intervento che ha tre obiettivi: snellire l’attuale magazzino di debiti fiscali; evitare che in futuro se ne crei un altro; uguale; rendere la riscossione più veloce ed efficiente”, ha dichiarato il Vice Ministro Maurizio Leo.

La tesi sostenuta dal Governo è “continueremo a lottare contro i furbetti che non pagano le tasse mentre c’è tutta la volontà di aiutare chi vuol pagare ma ha difficoltà a saldare i propri debiti”.

Le critiche dell’opposizione si sono concentrate nel dire: “Siamo di fronte all’ennesimo colpo di spugna che favorirà l’esercito degli evasori”.

Per capire la realtà con cui fare i conti sempre l’On. Maurizio Leo ha fornito alcuni dati che meritano di essere tenuti presenti.

“L’intenzione del Governo è quella di svuotare il magazzino del non riscosso che attualmente ammonta a 2.000 MDI di Euro, una montagna di soldi assai virtuali di cui, secondo il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, solo l’8% ha qualche chance di essere incassata. Il resto si perde. L’elenco dei morosi è infatti pieno di morti, di nullatenenti, di sconosciuti, di residenti all’estero, di irreperibili. Una Commissione Parlamentare si occuperà di tutto ciò secondo le intenzioni del Governo Meloni. La nostra scommessa è quella di rendere efficiente la riscossione delle tasse in linea con gli altri Paesi Europei“, spiega il ministro.

Un altro provvedimento deciso dal Governo che merita di essere ricordato è lo stop all’uso del contante per i giochi on line. “Coloro che vorranno ricaricare più di cento Euro dovranno utilizzare strumenti elettronici di pagamento tracciabili e sicuri”, questa sembra la volontà del Governo.

Per giudicare queste iniziative occorre citare un commento dell’ex Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini che lo scorso anno a proposito dell’arretrato definiva impossibile la situazione, con un indice medio della riscossione degli ultimi 20 anni del 12%-13%: in soldoni su 100 euro accertati lo Stato ne incassa 12-13 dopo 10 anni e a malapena 30 dopo 20 anni.

 

Luigi Grillo – già sottosegretario di Stato con delega al bilancio nei governi Ciampi e Berlusconi I e presidente della VIII Commissione del Senato della Repubblica nelle legislature XV e XVI

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