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Pro Bono Italia ed Herbert Smith Freehills: la 47ma Pro Bono Italian Roundtable fra innovazione, Intelligenza Artificiale e diritti umani

Carotenuto, Egidi, Pouché

 

Mercoledì 27 settembre, presso la sede milanese dello studio legale Herbert Smith Freehills, si è tenuta la quarantasettesima Italian Pro Bono Roundtable organizzata da Pro Bono Italia, associazione indipendente, apolitica, apartitica e senza scopo di lucro che, dal 2017, riunisce avvocati, studi legali e associazioni forensi, con lo scopo di promuovere una cultura pro bono in Italia.

Il Consiglio Direttivo di PBI è presieduto dall’avv. Giovanni Carotenuto, che è anche Co-fondatore dell’associazione. L’avv. Simone Egidi, partner di Herbert Smith Freehills è membro del Consiglio Direttivo di Pro Bono Italia.

L’evento ha rappresentato un importante momento di confronto e scambio tra diverse realtà impegnate in ambiti differenti, con un’enfasi speciale sulla collaborazione e l’innovazione. La prima parte della Roundtable ha visto infatti l’introduzione del Gruppo L’Impronta che ha fornito una preziosa panoramica sulla nascita dell’associazione nella periferia di Milano e sulla promozione della loro missione, incentrata sulla valorizzazione dei talenti delle persone disabili. Questo esempio tangibile di impegno sociale ha ispirato i partecipanti a riflettere sul potenziale di impatto positivo delle organizzazioni nella comunità.

L’associazione Mygrants ha presentato il suo impegno etico e sociale basato sul micro-apprendimento adattivo e quiz tematici, fornendo servizi essenziali agli immigrati, tra cui formazione e collocazione lavorativa. La collaborazione in corso fra PBI Clearinghouse e Mygrants per offrire supporto legale pro bono dimostra l’importanza della cooperazione tra organizzazioni per promuovere la giustizia sociale.

Il Presidente di Antigone Onlus, Patrizio Gonnella, nel corso dell’evento, ha aggiornato i partecipanti sulle recenti iniziative realizzate in collaborazione con Herbert Smith Freehills, confermando l’impegno costante nel sorvegliare e monitorare i diritti fondamentali delle persone private della libertà. Questa partnership continua a dimostrare come la condivisione di competenze, energie e risorse possa portare a risultati significativi nel campo dei diritti umani.

I rappresentanti di PILnet hanno fornito dettagli sul prossimo Global Forum e altre importanti iniziative in occasione della Global Refugee Week, incluso il Legal Community Pledge, al quale Pro Bono Italia parteciperà nuovamente quest’anno. Queste attività internazionali mettono in luce l’importanza dell’interconnessione globale nel perseguire obiettivi comuni.

L’aggiornamento sul progresso delle linee guida del tavolo “avvocati-giuristi d’impresa” e le anticipazioni sulla sesta edizione dell’Italy Pro Bono Day, prevista per il 22 novembre 2023, presso White & Case, Milano, dimostrano il costante impegno di Pro Bono Italia, di Herbert Smith Freehills e dei numerosi studi legali che partecipano all’iniziativa, nel promuovere la cultura del pro bono nel settore legale e aziendale.

Nella seconda parte della Roundtable, è stato presentato il seminario, organizzato in collaborazione con The Good Lobby Italia e con I-Com, Istituto per la Competitività: “Intelligenza Artificiale: etica, diritti e impatti sulla società nell’era di ChatGPT“.

Questo evento ha consentito di approfondire come l’IA stia influenzando la vita e il mondo del lavoro, enfatizzando aspetti giuridici, etici, tecnologici ed economici collegati al suo sviluppo ed utilizzo. Gli illustri relatori hanno contribuito a un dibattito arricchente su questo argomento cruciale.

L’avv. Pietro Pouchè, partner di Herbert Smith Freehills, ha introdotto l’evento, che ha visto la partecipazione di esperti del calibro di Luna Bianchi, Barbara Caputo, Massimo Chiriatti, Eleonora Faina, Emanuela Girardi e Oreste Pollicino. Il seminario ha invitato i partecipanti a riflettere sull’importanza di preservare la dignità umana nell’era dell’IA, promuovendo l’interazione fruttuosa tra competenze multidisciplinari.

L’avv. Carotenuto, in conclusione dei lavori, ha sintetizzato alcune delle principali sfide emerse nel corso degli stessi:

  • il ruolo chiave nel processo legislativo che porterà all’approvazione del Regolamento UE sull’Intelligenza Artificiale deve avere come punto nodale la tutela dei diritti umani;
  • la recente proposta del Segretario Generale delle Nazioni Unite di una governance globale dell’IA deve essere tradotta, al più presto, in azioni concrete (anche al fine di prevenire tentativi di influenzare le prossime elezioni del 2024 nell’UE e negli Stati Uniti);
  • l’armonizzazione della certificazione dell’IA a livello globale rimane un obiettivo chiave, insieme alla gestione delle conseguenze delle diverse interpretazioni dell’IA in tutto il mondo;
  • la scelta delle piccole e medie imprese relativamente a quali strumenti generativi di IA adottare (open source vs. open access) sarà cruciale;
  • affrontare adeguatamente la responsabilità dei fornitori nel Regolamento UE sull’Intelligenza Artificiale determinerà il successo o meno di quest’ultimo;
  • l’aumento delle competenze multidisciplinari (a partire da quelle umanistiche) e la riqualificazione delle risorse devono essere visti, nel mondo del lavoro, come un’opportunità e non come un ostacolo.

In breve, preservare la dignità promuovendo un intervento fruttuoso di professionalità multidisciplinari favorirà la cooperazione tra uomo e macchina, anziché la sostituzione dell’essere umano. Questo sembra essere la sfida reale, ora e in futuro.

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