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Giorgetti, il Mes e il debito pubblico risanabile

Conosco da anni il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e lo stimo. 

Non riesco, però, a capire perché su due argomenti assai importanti per il futuro del nostro Paese non abbia assunto finora posizioni chiare e tempestive. Mi riferisco al nostro debito pubblico e alla ratifica del MES (Meccanismo europeo di stabilità).

Come risanare il debito pubblico

Sul debito pubblico, argomento che ci viene rinfacciato un giorno sì e un giorno no, la soluzione c’è ed è praticabile, occorre solo una chiara volontà politica. 

Il patrimonio immobiliare del nostro Stato centrale,vdelle Regioni, dei Comuni supera in termini di valore il doppio del debito pubblico. Occorre vendere parte di questo immenso patrimonio, incassare quanto basta per ridurre il debito pubblico e riportarlo su valori normali. 

MES, a che punto siamo?

Per quanto riguarda il MES, occorre ricordare che siamo l’unico Paese della UE a non averlo ratificato.

Pierre Gramegna, direttore esecutivo del MES ha lanciato un allarme: «Nel giro di un mese bisognerà completare la ratifica. Diversamente dal 1 gennaio il Fondo di risoluzione unico delle banche si ritroverà senza una rete di sicurezza finanziaria»,

Per un Paese come l’Italia, bancocentrico per definizione – nel senso che le banche sono l’unico strumento, l’unico interlocutore a cui si rivolgono le imprese quando hanno bisogno di trovare sostengo e finanziamento per le loro attività e piani di investimento – sarebbe un ben guaio. 

E’ dunque sperabile che al vertice dell’Eurozona in programma il 27 ottobre p.v. il governo Meloni non rimanga isolato a combattere questa battaglia.

 

Luigi Grillo, già Presidente VIII Commissione del Senato e sottosegretario al Bilancio

 

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