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Rucellai & Raffaelli vince in Cassazione per Athora Italia sulle polizze fantasma

Michele Lombardo, Lorenzo Conti

La Suprema Corte, con l’ordinanza R.G.N. 15349/2019 pubblicata il 25/8/2023, ha accolto il ricorso di Athora Italia (già Amissima Vita e Carige Vita Nuova) e ha cassato una sentenza della Corte di Appello di Firenze del 2018 che aveva condannato la compagnia di assicurazione a corrispondere a un assicurato una ingente somma di danaro a fronte di un contratto di assicurazione rivelatosi inesistente e predisposto da un falso intermediario Carige (fattispecie generalmente nota come “polizza fantasma”).

I giudici di legittimità, in particolare, hanno stabilito l’importante principio che, tra le regole cautelari imposte alla compagnia di assicurazioni al termine del rapporto con il proprio intermediario, non vi è quella di procedere necessariamente, in seguito alla revoca dell’intermediario medesimo, al ritiro o al sequestro della modulistica e degli stampati. Circostanza questa che, secondo la sentenza cassata, avrebbe consentito di per sé la realizzazione nella fattispecie di un falso contratto di assicurazione.

Nella propria ordinanza la Suprema Corte ha lungamente riflettuto sull’istituto della colpa rilevando come, mentre le condotte attive colpose sono da ricondurre all’articolo 2043 c.c. e dunque sono atipiche, nel senso che la violazione di qualsiasi regola cautelare, anche se non specifica, può dare luogo a responsabilità, l’omissione in senso stretto sfugge invece alla regola “atipica” del 2043 c.c., perché essa è rilevante solo in presenza di un tipico obbligo di agire.

La Suprema Corte ha poi precisato che l’errata individuazione degli obblighi cautelari, quali elementi costitutivi della colpa, può essere censurata in sede di legittimità e ha rilevato che la condotta colposa del danneggiato, nel caso di specie, rilevante ai sensi dell’art. 1227 c.c., doveva essere più specificatamente e ulteriormente indagata dai giudici di merito alla luce delle ulteriori risultanze probatorie emerse nel giudizio e invece erroneamente ignorate dalla Corte di Appello, a cui è stato rinviato il giudizio, in diversa composizione, per una nuova valutazione sul merito della vertenza.

Il contenzioso è stato seguito in Athora Italia dall’Head of Legal Emanuele Rizzi e dalla Legal Counsel Valentina Camera.

Athora Italia S.p.a. è stata rappresentata in giudizio avanti la Suprema Corte dallo studio legale Rucellai & Raffaelli, con i team di Litigation e di Insurance Law coordinati dai partner Lorenzo Conti e Michele Lombardo.

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