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Grandi aziende e Governo Draghi: Iva, abuso d’ufficio e tassazione degli immobili

Più chiarezza e obiettivi ben definiti. Anche Assonime, l’associazione che riunisce e rappresenta le maggiori società italiane per azioni sia private che pubbliche, nella sua audizione al Senato rimprovera al Pnrr del governo Conte una certa vaghezza nella definizione degli obiettivi da raggiungere, nell’attribuzione delle responsabilità (chi fa cosa) e nell’indicazione di tempi e misure del Piano. Su questi punti Assonime si trova in accordo con Confindustria digitale e Asvis.

Assonime, come le altre associazioni e parti sociali chiamate in audizione in Parlamento sulla bozza di Pnrr, ha avanzato proposte nell’audizione parlamentare tenuta il 23 febbraio.

La strategia europea per la crescita sostenibile, in cui si inserisce l’iniziativa Next Generation EU, persegue tre obiettivi: la capacità di crescere (che include la trasformazione digitale), la sostenibilità ambientale e la coesione sociale e territoriale. Tali obiettivi non devono essere realizzati a scapito della stabilità macroeconomica, proprio per questo l’Unione Europea chiede di investire in settori che riescano a produrre valore.  «I Piani nazionali per l’utilizzo dei fondi europei devono tenere conto delle sfide specifiche connesse al proprio contesto economico e sociale e prevedere sia investimenti sia adeguate riforme per dare slancio all’economia» scrive Assonime presieduta da Innocenza Cipolletta e guidata dal direttore generale Stefano Micossi. In particolare il PNRR italiano andrebbe rafforzato «in materia di energia e ambiente, di trasporto sostenibile, di connettività e digitalizzazione».

La riforma della Pubblica Amministrazione è una sollecitazione che arriva direttamente dalla Commissione Europea. Il PNRR prevede risorse significative per la digitalizzazione della PA e per le politiche di reclutamento poiché riconosce che «la debole capacità amministrativa del settore pubblico italiano ha rappresentato un ostacolo al miglioramento dei servizi offerti e agli investimenti pubblici negli ultimi anni e – come scrive Assonime – richiama l’importanza di una pubblica amministrazione al servizio del cittadino, efficiente, digitalizzata e ben organizzata». Assonime suggerisce di orientare il reclutamento verso competenze tecniche e manageriali e «attuare la qualificazione delle stazioni appaltanti, concentrando la gestione degli appalti in enti in grado di gestirne la complessità», inoltre «realizzare un’amministrazione più orientata al risultato con interventi organizzativi e sulla dirigenza pubblica e con una modernizzazione del sistema dei controlli» e, per concludere, «attuare il progetto di banche dati pubbliche e piattaforme digitali pienamente interoperabili».

In materia di riforma della giustizia Assonime, occupandosi di economia, punta l’attenzione  sul versante economico. «Per creare un ambiente favorevole all’attività d’impresa, vanno ridotti i tempi dei processi penali e civili» , si legge tra le proposte. «Le risorse europee possono fornire un supporto importante per il miglioramento dell’organizzazione del sistema giudiziario e introdurre elementi di gestione manageriale dell’attività e dell’allocazione dei carichi di lavoro, distinti dalla funzione giurisdizionale vera e propria». Dal punto di vista organizzativo Assonime propone di eliminare, entro il prossimo triennio, l’arretrato «gigantesco» delle sentenze ancora in pendenza.

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