Andersen con Sanlorenzo per l’accordo di sviluppo approvato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy

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Andersen Roberto Panero e Giovanni Faroti

Andersen assiste Sanlorenzo S.p.A. e la sua controllata Bluegame S.r.l. nella predisposizione dell’istanza di Contratto di Sviluppo e nella sottoscrizione di un Accordo di Sviluppo con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), Invitalia e Regione Toscana, propedeutico alla successiva firma del Contratto di Sviluppo.

L’Accordo, presentato dal gruppo leader a livello mondiale nel settore della nautica di lusso, prevede un programma industriale di investimenti per complessivi 91,5 milioni di euro, attuati nelle regioni Liguria e Toscana, incentrato su sostenibilità e innovazione tecnologica, in particolare riguardo ai combustibili e ai materiali green applicati allo sviluppo prodotto, nonché alla digitalizzazione di servizi e processi e ad un significativo aumento della capacità produttiva.

Andersen, con un team guidato dal partner Roberto Panero, coordinato da Giovanni Faroti, con la collaborazione di Massimiliano Carafoli Bozzalla e la partecipazione di Laura Bergamini, ha supportato Sanlorenzo e Bluegame in tutte le attività propedeutiche e funzionali alla predisposizione dell’istanza di Contratto di Sviluppo, nella redazione della stessa istanza, nei colloqui con Invitalia nel corso dell’analisi preliminare, nonché in tutte le attività finalizzate alla firma dell’Accordo di Sviluppo, ivi incluse le interlocuzioni con Invitalia e con il MIMIT.

Gestito da Invitalia per conto del Ministero e cofinanziato dalla Regione Toscana, il programma è in corso di realizzazione nei quattro principali stabilimenti di Sanlorenzo in Toscana e Liguria: La Spezia, Ameglia (SP), Viareggio (LU) e Massa (MS).

L’accordo sugli investimenti contempla un significativo aumento della capacità produttiva, l’assunzione di oltre 200 lavoratori diretti entro il 2026, un incremento occupazionale anche su tutta la filiera del territorio, nonché la riconversione di aree industriali dismesse e una rivisitazione degli spazi degli stabilimenti secondo le best practice produttive più moderne.